L’azoto è un elemento fondamentale per tutti gli esseri viventi ma i nitrati in falda rappresentano un grave rischio per la salute e per l’ambiente.
Capiamo da dove provengono i nitrati presenti in falda e qual è il ruolo di un’agricoltura responsabile per ridurre le contaminazioni, partendo dal ciclo dell’azoto (Ciclo Globale).

Il processo fondamentale che libera azoto dall’atmosfera, rendendolo disponibile per la biosfera è la fissazione che può essere abiotica (attraverso l’energia dei fulmini), biotica (attraverso organismi azotofissatori) o antropica (ciclo di Haber-Bosch).
Il prodotto finale della fissazione è rappresentato o da NH3 o da NH4+, quest’ultimo può essere sia assorbito direttamente dalle piante, entrando nella catena alimentare e quindi essere facilmente riciclato e sottoposto al processo decompositivo, sia subire processi di nitrificazione (ossidazione) con la produzione di NO2− e NO3− che a loro volta possono essere assimilati dalle piante.
L’azoto ritorna all’atmosfera attraverso un processo dissimilativo, detto denitrificazione.
La maggior parte dei composti dell’azoto emessi in atmosfera vengono ossidati fino a diventare acido nitrico (HNO3) che costituisce un nucleo di condensazione dell’acqua, facilitando la formazione delle nuvole e torna con deposizioni secche, sotto forma di polveri in zone vicine alle eruzioni o con deposizioni umide grazie al fenomeno delle “piogge acide”.

Anche gli animali intervengono nel ciclo globale dell’azoto, liberando azoto con le escrezioni: ammoniaca dagli invertebrati e acido urico o urea dai vertebrati.

Infine, dal momento che l’azoto in ambiente terrestre è spesso un fattore limitante, per aumentare la produzione agricola si fornisce azoto attraverso fertilizzazioni.
La fissazione antropica dell’azoto per produrre i fertilizzanti avviene attraverso il ciclo di Haber-Bosch.
Nel ciclo dell’azoto sono anche importanti le eruzioni vulcaniche, i processi di volatilizzazione e l’intervento dell’uomo ( incendi, le industrie e la combustione).

Gli eventi biologici che consentono il rilascio di azoto per la nutrizione minerale della pianta suggeriscono applicazioni industriali per controllare il processo di nitrificazione a livello del suolo, aumentare l’efficienza d’uso dei fertilizzanti e diminuire le perdite di azoto per volatilizzazione e lisciviazione.

L’agricoltura responsabile che salva la falda

Come detto, i fertilizzanti agricoli fanno largo uso dell’azoto per aumentare la resa colturale.
L’apporto di questi elementi deve quindi essere correttamente regolato per evitare una sovrabbondanza di nitrato sul suolo e fenomeni di lisciviazione.

Lo sanno bene le aziende agricole pugliesi che sono state ascritte nelle ZVN (Zone Vulnerabilità Nitrati) e che sono tenute dal PAN (Piano Azione Nitrati) a rispettare comportamenti agricoli mirati a limitare le contaminazioni. 

Per queste aziende, ed in generale per tutte le aziende agricole, è bene adottare un’agricoltura responsabile, ottimizzando gli apporti di fertilizzanti attraverso una corretta pianificazione degli interventi basata sui dati di monitoraggio della pianta (per individuare il corretto fabbisogno) e del suolo (per individuare eventuali concentrazioni di nitrato troppo elevate). 

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